TESTA DEL FEMORE
Le necrosi epifisarie, in particolare della testa del femore, vengono trattate in maniera mini-invasiva “rivitalizzando” la testa del femore mediante l’asportazione del tessuto necrotico e l’innesto di biotecnologie in politerapia.
Scopo della procedura è il salvataggio della testa, evitando la protesizzazione totale dell’anca, intervento ben più impegnativo ed invasivo, nonché caratterizzato da lunghi tempi operatori, maggiori perdite ematiche ed aumentati rischi per il paziente, senza tralasciare l’importante invalidità residua e il costo sociale.
FIG.8
Particolari di tecnica chirurgica nel trattamento delle necrosi della testa del femore mediante Core decompression mini-invasiva ed applicazione di biotecnologie (fattori di crescita, cellule mesenchimali stromali e sostituto osseo di origine equina).
CONDILI FEMORALI
Anche le osteonecrosi dei condili femorali possono essere trattate con questa metodica mini-invasiva.
Risultati incoraggiand si stanno ottenendo mediante la cruentazione del tessuto necrotico e l’innesto di fattori di crescita ossei. Andando così a posticipare se non evitare una sostituzione protesica del ginocchio.
FIG.9
Particolari di tecnica chirurgica nel trattamento dell’osteonecrosi del condilo femorale.
È stata eseguita la rimozione del tessuto necrotico e l’applicazione di fattori di crescita.