Esiste una classificazione?

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Esiste una classificazione per le pseudoartrosi?


Weber e Cech (1976) classificano le pseudoartrosi in due tipologie principali sulla base del loro aspetto radiografico: ipertrofiche ed atrofiche.

Nelle ipertrofiche vi è una callo osseo esuberante, i due monconi di frattura hanno ancora capacità di reazione biologica e quindi di guarigione, solitamente tali pseudoartrosi necessità di più stabilità meccanica; nelle atrofiche i due monconi sono inerti privi di reazione biologica e tendono al riassorbimento osseo con conseguente necrosi (morte) dell’osso e perdita di sostanza ossea.

Calori (2008), classificazione NUSS (Non Union Scoring System), una classificazione che oltre a valutare l’aspetto radiologico della pseudoartrosi somma i fattori sistemici, lo stato generale del paziente, i fattori locali ossei e lo stato dei tessuti molli, fornendo un punteggio di gravità crescente (0-100) in grado di guidare il chirurgo alla scelta del trattamento migliore per quel tipo di pseudoartrosi e per quella tipologia di paziente.


 

RIFERIMENTO

Prof. Giorgio Maria Calori

Viale Piave, 13

20129 Milano MI

Italy it

Tel. +39.02798809

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